Come away, come away, death And in sad cypress let me be laid Fly away, fly away, breath I’m slain by a fair cruel maid
My shroud of white stuck all with yew O, prepare it My part of death, no one so true Did share it
Not a flower, not a flower, sweet On my black coffin let there be strown Not a friend, not a friend greet My poor corpse, where my bones shall be thrown
A thousand thousand sighs to save Lay me, O, where Sad true lover never find my grave To weep there
To weep To weep there
Da: “Twelfth Night, or What You Will” (La dodicesima notte, o Quel che volete) di William Shakespeare / (musica di Shaun Davey)
12th Of June è un disco personale, quasi intimo, di Lyle Lovett, che racconta in buona parte, della sua vita insieme alla sua famiglia a Klein, una piccola cittadina non distante da Houston nel Texas. Sarò sincera… Lyle Lovettmi è sempre piaciuto, e non poco. Autore di alcune delle canzoni più belle tra quelle che hanno costeggiato i confini di un country songwriting allungandosi al Jazz, includendo anche Blues, Folk, e Swing. Ha svolto anche un’intensa carriera di attore, con ruoli di rilievo in films e serie TV (in questo momento mi viene in mente The Bridge ad esempio), ed è pure stato sposato con la splendida Julia Roberts… Insomma… Lyle possiede un talento cristallino ed è di una modestia sia come persona che come artista, a dir poco sorprendente. La dico tutta, e senza peli sulla lingua: “di un album così, come quello che vi lascio stasera c’è ne vorrebbero molti di più perché fanno di un bene al cuore e all’anima che non si può quantificare mai quanto!”
Ascolterete se ne avete voglia ballate classiche nello stile di Lovett, e poi sappiate che ha perfino una struttura musicale nel suo insieme molto ricca, ma non ingombrante. Ballate, slow country molto dolce ed evocativo, e vi capiterà anche di entrare per un momento nella musica che girava in America negli anni cinquanta…
Ma oltre a questo ascoltare che racconta di casa e di famiglia, ci sono ben quattro splendide cover: una dal titolo Cookin’ at the Continental, del pianista e compositore Horace Silver. Le altre tre di standard jazz invece sono StraightenUp and Fly Rightdi Nat King Cole, Gee, Baby, Ain’t I Good To Youdi Andy Razaf e Don Redman, e infine Peel Me A Grape, tutte sono impreziosite dalla bellissima voce di Francine Reed, cantante della Large Band,⬇️
Nel centro con la chitarra classica Lyle Lovett
ovvero i suoi musicisti affezionati con cui ha confezionato anche questo l’album. Queste ultime cover sono canzoni che hanno suonato negli ultimi due tour, quindi sono registrazioni rigorosamente live. Preziose ed emozionanti.
Vi lascio il mio pezzo preferito di questo stupendo album ⤵️
e subito dopo tutta la play per chi volesse tenerla in evidenza😀⬇️
Splendido, raggiante… fiore della mia Erba cristallina deltoide🙂 Se ci fate caso le sue foglie succulente hanno la forma della lettera delta, triangolare, come quella dell’alfabeto greco. Stamattina l’ho trovata un tripudio di fiori…💜 e ci sono già 25 gradi, sarà un giorno caldo…
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