Assenza,
Più acuta presenza.
Vago pensiero di te,
vaghi ricordi
turbano l’ora calma
e il dolce sole.
Dolente il petto
ti porta
come una pietra
leggera.
(Attilio Bertolucci)

Vedete, l’Assenza è di per se, per il mio modesto punto di vista, quella sensazione agrodolce abbastanza forte da strappare, tirare, spremere e spezzare il cuore . Mi trovo ormai da tanto nella posizione dove mi manca davvero qualcuno, e spesso mi chiedo come a volte ce la faccia ad andare avanti lo stesso, soprattutto perché sono consapevole del fatto, che non ci sarà mai più un ritorno, un rivedersi, un sfiorarsi…A volte qualunque mezzo, qualunque ricordo, non possono mai e non potranno mai sostituire la persona che davvero manca.
Attilio Bertolucci (padre dei registi Bernardo e Giuseppe Bertolucci), benedice l’incanto di tutto ciò che è mediano: l’ora di mezzo, la stagione di mezzo, l’autunno, la primavera, il mezzogiorno, ottobre. In tale medietà, il paesaggio naturale e antropico nella sua coralità sfumata è punto focale, ben più che un singolo volto. Un poeta della descrizione, dell’affresco del momento. È stato un intellettuale disponibile, è stato poeta, traduttore, critico, sceneggiatore, documentarista, ma la figura centrale e decisiva resta quella di poeta, anzi uno dei poeti di spicco del novecento italiano.
Come comprendo….🌹
Lo so …😘
Certe assenze sono come un buco nero
e non aggiungo altro
Vedo che hai centrato il post💖
La poesia p bellissima e le tue parole non sono da meno❣❣❣🌹
Come sempre…🙏💖💖