La vita a volte assomiglia ad un ponte di legno. Funi ed equilibrio, bilancieri e vuoto…
Anche svegliarmi stamattina…
Un pranzo semplice, l’ultimo di queste feste bislacche che se ne vanno via per fortuna. Feste che ho vissuto come se fossi sempre stata seduta in un cinema deserto a guardare una pellicola muta e pallosa, dal titolo The Undoing, con un finale scontatissimo. Un finale da tre puntini di sospensione e un “continua” fra parentesi tonde dopo. Queste feste mi hanno lasciata chili, malumore, e mal di testa. Mi hanno lasciato cocci sparsi di un vaso antico dentro cui ci affondavo dispiaceri e rabbia. Adesso mi tocca ricomporlo e sperare che ci possa ancora mettere cose che non voglio più vedere. Di me, della mia vita in alcuni ambiti e dei miei flop futuri, perché c’è ne saranno. Di boom… non se ne vede, e non se ne vedrà traccia … ancora per un bel po’, e lo dice anche il famigerato astro(logo)… Paolo detto la Volpe… si il Fox ecco.
Sto così. Prendere o lasciare …
Fai brillare i cocci, Cate
Il suggerimento di Silvia è molto interessante, provaci. ❤
Anche la dedica del suo ultimo post lo è… ma se non fermo o meglio se non freno la mia mente, non riesco a trovare il bandolo della matassa e iniziare a sbrogliarla… non mi sono mai sentita così sperduta.
Serve molto impegno e concentrazione…
Buongiorno Cate
Giorno Paola 🙂
Buongiorno Cate, sai c’è una bellissima tenica giapponese, che fa parte della filosofia di vita di quel popolo, il Kintsugi, che ripara tutti i vasi o piatti o quello che è, con l’oro, facendo in modo che i segni della rottura siano ben visibili ma impreziositi e danno molto valore al vaso aggiustato.
Ecco io ti auguro di riuscire a fare proprio questo! Un abbraccio.
Ciao! Tira dritto… I walk the line.
Non sempre mi riesce bene però mi sto impegnando
Se solo immaginassi quanti cocci non riesco a trovare e quanti buchi ci sono in questo momento…. diciamo che devo prima trovarli tutti quantomeno i più importanti 😟
certo, ci vuole il suo tempo
🙂