La vita a volte assomiglia ad un ponte di legno. Funi ed equilibrio, bilancieri e vuoto…
Pubblicato il 03/04/2020 da @Oenopides
#iorestoacasa
È in buona parte racchiuso qui, In questa canzone scritta da Leonard Cohen nel 1984
con quell’aria gospel e un po’ folk da farci a volte mettere in ginocchio per pregare, per sperare, in un mondo migliore. Oggi ha lo scopo di farci pensare che un giorno, tutto questo periodo virale che ci annienta, diventerà per noi un brutto ricordo, ma che ci avrà insegnato qualcosa.
Ignaro… Cohen, oggi ci ha regalato la speranza e la forza di non arrenderci mai, proprio con Hallelujah.
“La prima strofa della canzone si apre citando Davide, secondo secondo re d’Israele. La canzone fa riferimento a quanto raccontato nel libro di Samuele, nel quale si narra che David, suonando l’arpa, riuscisse a calmare lo spirito malvagio sceso sul suo predecessore Saul. I versi successivi riprendono anche l’episodio in cui Davide, dopo aver visto, dalla terrazza del palazzo regale, Betsabea, moglie di Uria l’Ittita, farsi il bagno, intraprese una relazione con tale donna. Il rapporto tra i due portò alla gravidanza di lei e si concluse con la morte di Uria, spedito in prima fila durante una battaglia per ordine dello stesso Davide. La strofa successiva fa riferimento invece a Sansone e all’innamoramento con Dalila, che lo convinse a rivelarle il segreto della sua forza, che risiedeva nei suoi capelli. La donna rivelò così il segreto ai Filustei, i quali tagliarono i capelli a Sansone, portandolo verso la sua fine, che si sarebbe poi compiuta con la distruzione per vendetta di un tempio pagano nella quale lui stesso perse la vita insieme ad altre 3.000 persone.(Fonte Wiki)
Sapete, ci sono nel mondo forse più di 200 interpretazioni …
Dalla prima di John Cale, del 1991, a quella di Jeff Buckley del 1994.
E poi il cantante Bono, Il nostro Baccini, e poi Finardi, Bon Jovi… Neil Diamond … tanti, tanti davvero.
Per quel che mi riguarda, per un discorso d’amore, per la musica ma soprattutto per l’affezione che provo, per storia della vita di Jeff Buckley … porto nel cuore la versione cantata proprio da lui. Mi abbraccio allo spirito con cui la interpreta, per l’umiltà, per la passione accorata, per il suo cuore… da brividi.
Eccola qui sotto…
Adesso ho seri sentimenti contrastanti dopo aver ascoltato l’altro ieri sera lui … Ermal Meta. 🙏
Non lo so. A parte la voce, che in alcuni momenti mi risulta famigliare, per via di Jeff… o forse per l’accompagnamento con lo strumento a corda la Viola… forse per il momento così difficile che attraversiamo … o semplicemente perché il SUO modo personale di interpretarla… è pari al viverla e trasmetterla con quella passione incontenibile… con quell’amore incommensurabile, insieme a tanta, tanta speranza.
Grazie Ermal. Già sai che come uomo e come cantante… io ti stimo molto.
Grazie, per questo bellissimo dono del momento.
Categoria: terra di mezzoTag: #iorestoacasa, Baccini, Bon Jovi, Bono, Erma Metal, Finardi, Hallelujah, il libro di Samuele, Jeff Buckley - Hallelujah, Leonard Cohen, musica, pensieri, poesia
Antica come Oenopides, e sovrapposta al margine settentrionale dell’Oceano delle Tempeste
Grazie, mi incanto ogni volta che l’ascolto, e non conoscevo questa versione
È una nuova interpretazione infatti. Legata al periodo di quarantena in Italia…🙂
Ogni versione ha sempre il suo fascino.
Sarà legato al momento ma questa di Meta… mi ha fatto piangere 🤭
Adoro
🙏🐶 spero di aver dato una voce diversa a questa bellissima canzone. Che è un piccolo scrigno di storia.
Molto
🙏