La vita a volte assomiglia ad un ponte di legno. Funi ed equilibrio, bilancieri e vuoto…
Prefazione: “solo l’aria s’é ferma”…
I giorni passano senza mai trovare un semaforo rosso. Non parcheggiano, nemmeno vanno in retromarcia o fanno un’inversione ad U. Non hanno ruote, ne ali, o monopattini, ma si muovono continuamente . Vanno avanti dentro un rettilineo blindato ai margini, come dive da marciapiede da tempo accidentato. Slittano veloci, senza freni, la marcia in folle, e si schiantano distratti, spargendosi nell’aria come vetrate ottagonali, di una finestra bombardata dalla grandine battente. Sul finire a terra si disperdono, senza lasciare in giro troppe tracce, o un benché minimo perché del loro movimento, consumato dalla ovvia sorte. Spariscono, si perdono di vista, e non tornano, non tornano indietro mai.
“You think you’re stronger, you think you’re better than me”
fuck you please!