Avendo pranzato a base di piovra e patate, peperoni arrostiti, insalata mista, ananas fresca e due porzioni di torta al cioccolato… fatta da mammà, (veramente tutto è stato fatto da mammà…io ho mangiato!) i casi sono due: o mi stra-cuccio sotto un plaid di lana e sonnecchio fino al pesto buio e oltre , o mi attivo e tolgo tutto ciò che in questi giorni ha rappresentato il Natale & Company, nella mia umile dimora, e poi, benché stia piovendo, non mi frega ed esco a far due passi, tanto per digerir i peperoni ( li adoro!) Invitatemi a pane e peperoni arrosto e vi farete un’amica per l’eternità 😉
Mi sono servita l’inizio dell’anno mettendo sul piatto vuoto un unico buon proposito: cambiare radicalmente vita, abitudini… tutto di me una volta per tutte!
Se fino all’anno scorso gli addobbi e tutto di queste feste, veniva riposto dopo il mitico Santo Biagio (quello che ti fa conservare il primo pezzo del primissimo panettone aperto, per fartelo mangiare il 2 febbraio ( giorno del santo) per preservarti dal mal di gola e derivati insomma! ), stavolta non arriverà sera che tutto in casa tornerà come se le feste non fossero arrivate, e in fin dei conti siamo nel 2018 e DEBBONO arrivare. Quindi, facendo due conticini, ho 11 mesi, più qualche settimana davanti. Il prossimo natale me lo confezionerò brioso, divertente, ricco di serenità e buona compagnia! Prometto!! Sono tre o forse più anni che lo vivo male, triste, apatica, malinconica, infelice, e quasi sempre per via di una storia d’amore che volevo a tutti i costi ma che non funzionava soprattutto quando feste, vacanze e altro erano praticamente davanti alla porta .
EMMòBASTAehhh!!!
Non voglio più farmi condizionare dai “fattori” esterni, dagli uomini, dai parenti, dalle avversità della vita. Se la “falce” assassina non mi rincorre e mi prende prima, giuro stavolta sarà diverso.
“PinoCristino” l’ho già spogliato dagli addobbi e lucine varie e l’ho piazzato fuori a riprendersi, fra il caos del mio terrazzo secondario.
Lo terrò d’occhio perché è un pino con radici e deve far parte dei miei terrazzi. Eccolo,
un pochino sofferente ma se la caverà. Lo so, mi conosco!
Quindi adesso vi lascio in pace, io rassetto e porto nella mia soffitta tutto quel che ha a che fare col 2017, chiudo la porta e non ci penserò mai più.
Ho bisogno di una buona carica… e quindi a tutto volume mi piazzo i… gli
Hüsker Dü. !
Mentre mangiavo mi è venuto in mente il caro compianto Grant Hart, il loro fondatore nonché batterista della band… (mi sa che i peperoni han colpito da subito!)
che in questo loro capolavoro (per me)si rivelano alle mie orecchie completamente opposti ai canoni del punk tradizionale . Anzi azzardo pure che si avvicina moltissimo al progressive rock. “Zen Arcade“ del 1984 è davvero un disco di grande impatto, in cui per la prima volta la rabbia e la violenza del punk si fondono ad una sfrenata fantasia musicale, tramite temi di carattere introspettivo. E più “introspettiva” di me in questo tempo chi conoscete? 🙂
Poi esco e vado a prendermi un pochino di acqua piovana! Ciaooooooooo !!!!
❤
(Niente doccia calda! Ci penserà il tempo uggioso a togliermi di dosso vecchiume e stanchezza).
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