La vita a volte assomiglia ad un ponte di legno. Funi ed equilibrio, bilancieri e vuoto…
Sono un paio di mesi o forse più che ascolto questo album che in Italia è fuori dal 7 aprile se non ricordo male, grazie ad una “dritta” di Massimo Orsi qui!
Si sa, per arrivare ad un folk di tale bellezza armoniosa, bisogna farsi ben bene le ossa su un materiale più duro come il punk rock., e una gioventù bizzarra…
Mi rammenta un elaborato lavoro su se stesso… un’auto-consapevolezza, auto-assorbimento di se e dei suoi vissuti.
Una figura come l’asino che smette di ragliare, perché si accorge che lo faceva senza nessun motivo valido, Si accorge così di sprecare inutilmente fiato e quindi tempo…
Un fannullone, che per passarla liscia un tempo, si auto giudicava innocente, invece di assumere ruoli e scelte ben ponderate.
Forse avendo messo la testa a posto alla fine, si rammenta, e si racconta in questo album “Adios” (a quella parte di se) di quanto pensava che sarebbe rimasto sempre libero di volare.
Oggi Branan suona come deve, in questo suo ultimo lavoro. Suona e canta fra il giusto equilibrio della audacia, della sottigliezza, dell’umorismo e anche dell’immancabile dolore.
E’ quella che più mi “prende” sta qua sotto
ascoltate… “Imogene” nubile… senza legami… da sposare…
Buona serata. ❤
Buona serata a te e grazie per la pubblicità al mio blog ….ma non era necessario ! Sei una musicofila eccezionale e sai riconoscere subito gli artisti che hanno quel qualcosa in più che li distingue dal resto….
Dai Massimo lo sai che ho avuto un ottimo mentore in passato e anche tu mica scherzi! Ma grazie!!!!!!🦋